OrizzonteCina pubblica saggi originali e rigorosi al fine di promuovere, a livello nazionale, una più articolata conoscenza del sistema politico, delle relazioni internazionali e delle dinamiche socioeconomiche della Repubblica popolare cinese e della più ampia collettività sinofona. La rivista ospita contributi di ricercatori affermati ed emergenti con l’obiettivo di agevolare il dialogo tra diverse prospettive disciplinari, anche favorendo la traduzione in italiano di articoli proposti da studiosi stranieri.
OrizzonteCina combina gli strumenti interpretativi propri delle scienze sociali con la sensibilità filologica degli studi d’area sinologici e si compone di una sezione tematica, di una sezione di saggi singoli, di una sezione di analisi sociolinguistica, e di rubriche a cura del Comitato Editoriale.
Il Comitato Editoriale di OrizzonteCina condivide e si conforma allo spirito delle raccomandazioni del Committee on Publication Ethics (COPE) al fine di assicurare la costante e rigorosa implementazione delle migliori pratiche internazionali per quanto attiene alla correttezza etica del processo di pubblicazione della rivista.
OrizzonteCina è una rivista scientifica semestrale registrata al Tribunale di Torino e censita dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). Promossa dal Torino World Affairs Institute (T.wai), la rivista è pubblicata in formato Open Access dal TOChina Centre, centro di ricerca del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, che ne ha la responsabilità scientifico-redazionale.
Questo sito raccoglie tutti i numeri di OrizzonteCina pubblicati a partire dal vol. 11 (2020). I precedenti volumi (2010-2019) sono archiviati presso T.wai – Torino World Affairs Institute.
Rubrica: "STIP - Science, Technology & Innovation Policy"
Innovazione e sostenibilità: la visione cinese per la transizione verde
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Sezione tematica
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Questo articolo analizza l’affermazione dell’identità nazionale cinese attraverso le pratiche museologiche e museografiche di valorizzazione del patrominio archaeologico cinese nei musei pubblici contemporanei in Cina. Le pratiche museali pertimenti a collezioni preistoriche esposte in mostre permanenti rivelano un resoconto narrativo della civiltà cinese che sfrutta il passato e la natura intrinsecamente incompleta della preistoria come strumento per stabilire le attuali caratteristiche nazionalistiche dell'identità collettiva culturale in Cina.
Con uno caso studio sulle esposizioni di terracotte neolitiche della Cina, questa analisi usa dati primari raccolti durante ricerca sul campo, e include dettagli analitici sui contenuti delle gallerie permanenti nei musei pubblici, interviste con il personale del museo, e questionari scritti dei visitatori. Le mostre dei vasi neolitici cinesi evidenziano chiaramente gli sforzi dei musei pubblici contemporanei nel fornire narrazioni sul passato preistorico con funzioni socio-politiche, che divulghino i valori indentitari di unità e coesione. In questo contesto, l’identità cinese è definita in termini storico-culturali, che, legittimati dalla presunta continuità culturale millenaria della civiltà cinese, omogeninzzano le differenze promuovendo uno unicum culturale con un intento assimilatorio riassunto nel paradigma ‘unità nella diversità’ o ‘unità plurale’ (duoyuan yiti 多元一體). La disciplina scientifica dell'archeologia, legittimata dall'autorità dell’istituzione museale, e supprtata da scelte museografiche di grande efficacia, conferisce credibilità alle narrazioni presentate nei musei.
Questo studio fa luce sul ruolo delle strategie museali che si intersecano con dinamiche politiche, culturali e sociali più ampie in un'epoca di neoliberismo economico e di boom dell'industria del patrimonio culturale, e che rafforzano i valori di nazionalismo culturale domesticamente e sono cariche di pretese della Cina di figurare tra le grandi civiltà a livello internazionale.
Sezione tematica
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L'istituzione del Medical Chinese Test (MCT) il 15 dicembre 2019 ha rappresentato una tappa significativa nella valutazione della competenza in cinese medico tra studenti e professionisti internazionali nel settore sanitario. Inserito nel più ampio contesto dei recenti successi della sanità cinese, il MCT è stato presentato come un elemento integrante delle conquiste della Cina nel campo sanitario. Tuttavia, la sua natura complessa e articolata pone sfide in termini di accessibilità su larga scala, come dimostra la presenza di soli 30 centri d’esame a livello globale, di cui appena 5 al di fuori dell’Asia. Facendo riferimento alla teoria del potere discorsivo, questo studio analizza il processo retorico adottato dal Ministero dell'Istruzione della Repubblica Popolare Cinese nell'introduzione del MCT, esaminandone il ruolo nella proiezione internazionale della ricerca, della lingua e della cultura cinese e nella costruzione di un'identità nazionale positiva. L’istituzione del MCT si inserisce dunque in più ampi obiettivi sociopolitici volti a mantenere la leadership politica, affermare l’influenza globale della Cina e conformarsi agli standard internazionali nello sviluppo e nella ricerca scientifica, rafforzando così il prestigio e il riconoscimento internazionale del paese.
Sezione tematica
La mobilitazione nella Nuova era: zìwŏ gémìng
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All’interno del contesto generale della Nuova era l’attuale dirigenza del Partito comunista cinese ha identificato nel “rafforzamento della leadership del Partito sotto ogni aspetto” (jiāqiáng dăng de quánmiàn lĭngdăo 加强党的全面领导) uno dei principi guida dell’intero programma di riforma, mentre la mobilitazione è sempre più considerata uno strumento essenziale nell’attuazione e l’approfondimento delle riforme in ogni ambito. Tra gli aspetti ricorrenti della mobilitazione condotta all’interno del Partito rientrano il richiamo alla storia e alla missione del Partito, così come lo spirito e i valori fondanti del Comunismo cinese. Dalla sua salita al potere a oggi, Xi Jinping ha introdotto diversi slogan a supporto della mobilitazione politica e una formula sempre più ricorrente è quella di zìwŏ gémìng 自我革命. Attraverso l’analisi di una selezione di discorsi ufficiali di Xi Jinping questo studio mira a misurare il significato politico della formula zìwŏ gémìng in una prospettiva storica e politica.
Parole chiave: Zìwŏ gémìng, Governance di Partito, Storia del Pcc, Mobilitazione, Campagna contro la corruzione.
Forum. Fare ricerca in Cina e sulla Cina oggi: vecchie sfide nella Nuova era?
La ricerca etnografica in Cina e sulla Cina (globale)
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Questo articolo analizza le sfide in evoluzione nella ricerca etnografica in e sulla Cina (globale), concentrandosi sui cambiamenti del contesto politico e sociale degli ultimi due decenni. Attraverso esperienze personali e riferimenti a studi chiave, l’autrice mette in luce le difficoltà derivanti dall’aumento della sorveglianza, della censura e delle pressioni ideologiche sotto l’amministrazione di Xi Jinping.
Forum. Fare ricerca in Cina e sulla Cina oggi: vecchie sfide nella Nuova era?
Il lavoro sul campo nella Repubblica Popolare Cinese: alcune riflessioni
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Questo articolo riflette su oltre trent’anni di esperienze di ricerca etnografica in Cina, analizzando l’evoluzione delle pratiche di lavoro sul campo in un contesto socio-politico e istituzionale in trasformazione. Attraverso aneddoti personali, l’autore esplora le sfide e le opportunità della ricerca qualitativa approfondita, in particolare nello studio delle migrazioni, e le metodologie adottate, tra cui l’osservazione partecipante, le interviste semi-strutturate e il lavoro d’archivio.
Forum. Fare ricerca in Cina e sulla Cina oggi: vecchie sfide nella Nuova era?
L’immagine riflessa: leggere e capire la Cina dal Sudest asiatico
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Questo contributo esplora il Sudest asiatico come osservatorio privilegiato per analizzare le dinamiche socio-politiche della Repubblica Popolare Cinese (RPC) al di là della narrativa ufficiale del Partito Comunista Cinese (PCC). Attraverso il caso di Singapore e il suo approccio distintivo alla cultura cinese, si evidenzia come le percezioni locali rivelino una Cina più complessa e sfaccettata rispetto alla dicotomia dominante in Occidente.
Saggi
Una potenza normativa emergente: la Cina nel dibattito sulla Responsibility to Protect
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Questo articolo analizza l’evoluzione della posizione cinese nel dibattito sulla Responsibility to Protect, evidenziando il passaggio da un atteggiamento di netto rifiuto ad un coinvolgimento attivo nello sviluppo della dottrina. Se, inizialmente, la Cina vedeva la R2P come una minaccia alla sovranità, progressivamente ha adottato una postura più partecipativa, promuovendo un’interpretazione restrittiva. L’articolo esamina questa vicenda in quanto caso significativo per la comprensione di tendenze generali, in particolare la capacità dei paesi emergenti di porsi come “potenze normative” e influire maggiormente sulle strutture della governance globale, nel quadro della riconfigurazione dell’ordine internazionale come multipolarismo flessibile.
Recensione
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